Dalla quarta di copertina del libro di Marco Pivato, “Il miracolo scippato”, edito da Donzelli, a cui si ispira questo primo percorso di lettura di Orostella, riportiamo:
“Agli inizi degli anni sessanta, l’italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-teconologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero nucleare, medico.Oggi, in pieno terzo millennio, è il fanalino di coda tra i paesi più sviluppati proprio per scarsità d’innovazione e ricerca. Perché?” …
“il caso Olivetti, il caso Mattei, il caso Ippolito e il caso Marotta, vale a dire nascita e morte della rivoluzione informatica che ha portato alla progettazione del primo pc e dei primi microprocessori del mondo; inizio e fine dell’autonomia energetica del paese, oltre che della competizione col monopolio angloamericano del petrolio; soppressione del CNEN, che ci aveva portato al terzo posto per produzione di energia elettrica di origine nucleare; decapitazione dell’Istituto Superiore di Sanità, che fece dell’Italia uno dei primi tre produttori di penicillina grazie anche all’invenzione del microscopio elettronico.” …
Già da queste poche frasi, si intuisce l’importanza di queste ricostruzioni giornalistiche, utili anche, o soprattutto, a far conoscere ai più giovani un pezzo importante dell’attuale storia italiana e a rinfrescare la memoria a coloro che hanno la possibilità di orientare la politica, e quindi l’economia, per non lasciar affogare questa nostra bellissima striscia di terra che si protende nel cuore del Mediterraneo.
Evidentemente consiglio la lettura di questo libro-inchiesta, e se vi sentite ribollire, significa che siete vivi e che c’è ancora speranza.
OroStella
Ciao Marina,
dello scippo informatico lo si sapeva da tempo. Il DeBenedetti è un finanzieri gangster finche ha rovinato l’industria informatica italiana per farsi i soldi con le operazioni finanziarie. Dell’industria Olivetti a lui non è mai fregato niente. Purtroppo Adriano Olivetti è morto troppo giovane!
Ora la FIAT sta Fcendo uguale: dopo aver vissuto a carico dello stato Italiano per decenni, ora hanno deciso di chiudere perchè i rubinetti si sono chiusi.
Questa è l’industria italiana.
ciao, ciao,
Cri
Sigh!