La piacevole giornata, trascorsa durante la Green-Day torinese del 14 luglio, ha risvegliato in me il ricordo, altrettanto piacevole ed intenso, di qualche anno addietro.
In una calda estate, immersa nella verde quiete dei boschi del cuneese, intrecciavo idee sul mio pc portatile nel tentativo di costruire la relazione che avrei dovuto presentare al I convegno della Eridanoschool. Quella relazione andò agli atti ma purtroppo non vi potei partecipare e me ne dispiacque.
Così, coltivare talenti come fiori, pensare all’energia dell’acqua come fonte inesauribile, toccare discorsi riguardo al femminile e al maschile, in questo caldo mese estivo, sotto gli alberi dei Giardini Reali, mi hanno riportata ai quei vecchi, ma attuali, ragionamenti sulla differenza tra dualità e polarità, tra femminile e maschile.
Spesso, ahinoi, il mondo femminile e quello maschile si scontrano nella nostra civiltà occidentale, proprio come una dualità, come due entità divise e separate. Quale conquista invece scoprire che gli aspetti Yin (femminili) e Yang (maschili) possono (e direi devono!) integrarsi sinergicamente dentro ciascuno di noi in primo luogo, in una unità polare, proprio come una medaglia dalle due facce indivisibili. La medaglia: questa è l’esempio, visivo, concreto e semplificato di cosa intendo per polarità; sfaccettature diverse ma facenti parte di un tutto che vive, si nutre e cresce proprio grazie alle differenze che, in quanto tali, sono generatrici di vita.
Spero di averlo spiegato più chiaramente, che non in questa breve presentazione, nell’allegato al fondo di questo articolo.
Come sempre buona lettura ai naviganti della rete virtuale e un grazie speciale a due donne: a Natascia (di Contrappunto) e a Lidia (della Eridanoschool) per i loro importanti richiami e stimoli nel tempo.
OS
scarica l’allegato pdf maschile&femminile_dualità-o-polarità